Tumore al seno: Veronesi "mortalità zero per cancro al seno entro il 2020"

Roma, 14 ott. (Adnkronos Salute) - Azzerare la mortalità per il cancro al seno: un "obiettivo possibile entro il 2020" secondo l'oncologo Umberto Veronesi. "E' una stima molto ottimistica, basata sui risultati delle eccellenze raggiunte nel Paese, ma la meta non è irraggiungibile", ha spiegato l'ex ministro della Sanità intervenuto oggi a Roma all'incontro 'Tumore al seno: progetto mortalità zero', organizzato al Senato della Repubblica da Europa donna-Forum italiano Onlus. Il tumore al seno, che oggi colpisce una donna su 9 - con 36.000 nuovi casi all'anno nel nostro Paese e 300.000 italiane in vita che hanno incontrato la malattia - si può infatti battere "sul lungo periodo", ha detto Veronesi, puntando sulla ricerca, sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce.

Ed è proprio la capacità di individuare sempre più in anticipo il cancro alla mammella a far ben sperare. "Oggi - ha spiegato l'oncologo - il 35% delle pazienti ha tumori 'impalpabili'", cioè talmente piccoli da essere visibili solo con strumenti diagnostici. "In questi casi - ha precisato - la mortalità è davvero vicino a zero". In queste forme tumorali, infatti, "ogni millimetro in più di massa equivale a un 1% di possibilità di guarigione in meno. E se quando il tumore è di un centimetro si ha il 95% di sopravvivenza, questa si riduce del 10% ogni centimetro in più". Fa ben sperare anche il trend di riduzione di mortalità negli ultimi 60 anni . Se infatti "nel 1950 le possibilità di guarigione - secondo i dati riferiti all'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano - erano del 20%, si è passati oggi al 90%".

Ad alimentare le speranze ci sono anche i dati concreti di un recente studio dell'Ieo realizzato su 5.408 donne, seguite "con attenzione" per 15 anni, che sono state "sottoposte a mammografia, ecografia e visita annuale". E i risultati sono stati "ottimi". La mortalità per tumore è stata dell'1%. E sui 136 tumori al seno scoperti, si sono registrati solo 4 decessi sulle 47 morti per diversi tumori. "La prevenzione funziona e bene", ha assicurato Veronesi, sottolineando la necessità di puntare anche a tecniche di intervento conservative e in grado di incidere il meno possibile sulla qualità della vita della donna. "Sapere che operarsi per un piccolo tumore non avrà conseguenze devastanti sul corpo aiuta le donne a scegliere la strada della prevenzione", ha aggiunto l'oncologo.

Il 'programma' per raggiungere l'obiettivo della mortalità zero, secondo Veronesi, deve basarsi su cinque punti fondamentali: la ricerca per migliorare le cure e la guarigione; una campagna di informazione su cui "bisognerebbe investire qualche milione per far crescere realmente la conoscenza e persuadere le donne a fare più prevenzione, perché - ha spiegato l'esperto - senza il loro aiuto e il loro impegno è impossibile raggiungere qualsiasi obiettivo". E ancora il potenziamento di centri diagnostici, "soprattutto al Sud"; nuove metodologie di diagnosi avanzate; formazione di personale dedicato: "Bisognerebbe formare da mille a 1.500 medici ecografisti davvero sofisticati", ha calcolato lo scienziato.

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