La mammografia, arma efficace per prevenire il tumore al seno

La mammografia, arma efficace contro il tumore
Per prevenire e combattere il cancro del seno, gli screening sono di primaria importanza. L'esperienza dell'Asl Milano 2.

I programmi di screening oncologico sono un'arma importantissima che il sistema sanitario ha a disposizione per consentire la diagnosi precoce dei tumori, cioè per riconoscere alcune malattie tumorali in fase iniziale, rendendone possibile la cura con elevate probabilità di guarigione e riducendo la mortalità specifica per tali patologie. La mammografia è uno degli screening per i quali ad oggi è dimostrata scientificamente l'efficacia nel ridurre il rischio di morte per tumore al seno. La dott.ssa Margherita Assirati, medico del Centro Operativo Screening della Asl Milano 2 (Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità), illustra i vantaggi di questa modalità diagnostica.

Dott.ssa Assirati, quali sono i risultati del vostro programma?
"Il Programma di Screening Mammografico, attivo dal 2001 nella nostra ASL, sta riscuotendo una larga adesione da parte delle donne residenti, diventando per loro un appuntamento abituale con la salute: infatti il 70% delle invitate esegue regolarmente il test di screening con cadenza biennale. Nel 2008 si sono sottoposte all'esame oltre 20.000 donne. Dal 2001 al 2007 sono state diagnosticate 589 neoplasie maligne (110 delle quali nel 2007). Il 15% di questi tumori è del tipo ‘in situ', cioè si tratta di una forma ‘superficiale' precoce, che non si è ancora diffusa né localmente né altrove.
Un ulteriore 60% dei tumori ha un diametro inferiore al centimetro e, complessivamente, l'83% ha dimensioni inferiori a 2 centimetri. Poiché oltre l'80% dei tumori è risultato essere in uno stadio iniziale, cioè senza metastasi, nemmeno nei linfonodi ascellari, siamo di fronte a forme completamente guaribili attraverso gli abituali trattamenti chirurgici e medici attualmente disponibili. In effetti, la terapia chirurgica conservativa, cioè l'asportazione di una porzione limitata di tessuto mammario, con minor impatto estetico e sulla qualità vita delle persone, è stata applicata in circa il 90% dei casi".

Ci sono effetti anche sull'aspetto peggiore, la mortalità?
"Sì. I dati epidemiologici raccolti nella nostra ASL, per il periodo 2002 - 2007, dimostrano che la mortalità generale per tumore della mammella (in tutte le classi d'età) risulta in lieve decremento (-2% annuo). Questa riduzione però è molto più evidente nelle donne tra i 55 e i 75 anni, cioè nella fascia d'età che risente direttamente delle attività di screening. In questo sottogruppo, infatti, la riduzione percentuale annua è pari al 6,8%. I motivi di tale importante risultato sono da ascrivere a tutte le componenti (preventive e terapeutiche) interagenti nella nostra ASL, nessuna esclusa, e costituiscono un fondamentale stimolo per la prosecuzione di tutti i programmi e le attività specifiche in atto".

Come si svolge il programma di screening mammografico?
"Va ricordato che il tumore della mammella è una malattia molto frequente ed è la prima causa di morte per tumore tra le donne. Attraverso lo screening è stato evidenziato che la frequenza questo tipo di neoplasia aumenta con l'avanzare dell'età, fino a raggiungere l'8%o intorno ai 65 anni ed oltre.
L'esecuzione (gratuita) della mammografia bilaterale (cioè ad entrambe le mammelle) in doppia proiezione con cadenza biennale, previo invito personalizzato recapitato a domicilio, consente di individuare precocemente la malattia nel suo processo di sviluppo, prima cioè che si manifesti clinicamente e diventi rilevabile con la palpazione del seno o con l'esame ecografico. Le donne che risultano sospette al test di screening vengono invitate ad eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici (test di 2° livello) presso la stessa sede ospedaliera in cui hanno eseguito la mammografia di screening, attraverso percorsi ad esse riservati, fino alla conclusione diagnostica finale".

Cosa deve fare ogni donna tra un esame e l'altro?
"Va ricordata a tutte le donne l'importanza dell'autopalpazione del seno e della segnalazione di qualsiasi segno o sintomo possa comparire tra uno screening e quello successivo, in modo da poter diagnosticare il prima possibile anche il pur esiguo numero di tumori che possono svilupparsi in questo intervallo di tempo".


A cura della Redazione


Rispondi al tuo post
Cancella post
Modifica post

Commenti