Il cancro al seno nell'uomo

Il cancro al seno nell'uomo è una patologia relativamente rara (rappresenta appena l'1% di tutti i carcinomi mammari) e avrebbe necessità di una maggiore informazione da parte dei media per sensibilizzare anche gli uomini  ad un livello di prevenzione più alto e stimolarle verso i controlli periodici.
Il cancro al seno maschile è una patologia molto rara che colpisce una percentuale molto bassa di uomini ed il sintomo più comune ed evidente è la presenza di un nodulo al seno, quasi sempre indolore e di solito la fascia di età colpita è quella di uomini oltre i 65 anni anche se ci sono stati casi di uomini  molto giovani colpiti da questo tumore.
Le cause , come per tanti altri tumori, non sono state identificate, anche se numerosi sono i fattori di rischio: infatti l'eziopatogenesi come per la maggior parte dei tumori è multifattoriale:in meno di un terzo dei casi è familiare e legato a mutazioni patogenetiche del gene BRCA1 e BRCA2

Nella maggior parte dei casi, i tumori se diagnosticati in tempo e non sono troppo aggressivi, e si  possono controllare se diagnosticati in tempo:  purtroppo il cancro al seno maschile è poco conosciuto e spesso gli uomini non sanno che possono esserne colpiti . Purtroppo quando si avvertono i primi sintomi dolorosi, spesso è troppo tardi per intervenire.
In molti casi, pazienti che hanno avuto questo tipo di tumore, hanno avuto un tasso di sopravvivenza superiore ai cinque anni.


La percentuale degli uomini che superano i 5 anni dopo la diagnosi, sono:
-stadio iniziale della malattia dal 75 al 100%;
-stadio medio della malattia dal 50 al 80%;
-stadio avanzato della malattia dal 30 al 60%.


I cinque anni è una data indicativa di un sistema noto come campagna di tasso di sopravvivenza 5.
La terapia per il tumore al seno maschile, prevede un utilizzo combinato di chirurgia, chemioterapia e radioterapia, unitamente ad un farmaco chiamato tamoxifene.


Sintomi del cancro al seno maschile:
I sintomi più evidenti di cancro al seno maschile sono rappresentati dalla presenza di un nodulo anche se ci possono essere anche altri sintomi secondari e meno evidenti come ad esempio:
capezzolo che tende ad introflettersi
ulcere o eczemi di un capezzolo;
secrezione dal capezzolo.


Si presenteranno altri sintomi in presenza di metastasi:
dolore al petto;
dolore alle ossa;
ingrossamento dei linfonodi del petto e di quelli ascellari.
In presenza di uno solo di questi sintomi, ricorrere allo specialista  è la prima cosa fondamentale.

Come per qualsiasi forma tumorale, il cancro altro non è che un’alterazione del acido desossiribonucleico che altro non è che il DNA che si trova in tutte le cellule.
Quando per motivi inspiegabili, si assiste ad una alterazione delle cellule ed a una crescita di tessuto anomala, è qui che si forma il tumore, tumore pero’ che può essere anche benigno, ed in questo caso si parla di ciste o fibroadenoma, nel caso di tumore maligno la faccenda si complica e l’approccio alla malattia è molto diverso.
Come si diffonde il cancro nel corpo?
Se il tumore non viene diagnosticato in tempo, si può correre il rischio che attraverso il sistema linfatico e la circolazione sanguigna, si mettano in giro per il corpo cellule malate che infettano il corpo.


Fattori che possono contribuire alla comparsa del cancro al seno maschile sono:

-Forte esposizione a ormoni femminili, gli estrogeni, che si può verificare:
-in caso di cambiamento di sesso, ( uomini che sono operati per diventare donna );
-trattamento ormonale in caso di cancro alla prostata;
-obesità: è stato appurato che gli uomini obesi hanno un alto tasso di estrogeni;
-sindrome di Klinefelter, che colpisce i bambini quando nascono con tassi di estrogeni più elevati del normale;
-lavorare in ambienti molto caldi, come ad esempio gli altiforni o le acciaierie
-fabbriche che trasformano metalli in lamine.
Questi ultimi tre fattori costituiscono la base di una teoria, in base alla quale gli uomini che lavorano in ambienti molto caldi subiscano dei danni ai testicoli che si mettono a produrre estrogeni ed un altra possibilità è legata all’esposizione di sostanze chimiche.


Come viene diagnosticato il cancro al seno maschile?
La prima visita è quella al seno che di solito è secondaria rispetto ai linfonodi.
Gli esami che il medico consiglia di eseguire per verificare o meno la presenza di un tumore sono :
la mammografia: si tratta di una sorta di radiografia che consente di stabilire se ci sono alterazioni del tessuto mammario; si tratta di analizzare il seno schiacciandolo, il più delicatamente possibile, tra due lastre;
l’ecografia: si basa sull’utilizzo di ultrasuoni; è un esame assolutamente indolore (è lo stesso utilizzato per vedere il bimbo nel grembo materno ), e mette in evidenza la presenza o meno di un nodulo;
la biopsia: si tratta di prelevare un pezzetto di tessuto che si pensa essere malato e farlo analizzare in un laboratorio specializzato; il paziente nel corso di questo esame è leggermente sedato, un ago cavo preleverà dei campioni del nodulo dal seno.
Una volta diagnosticata la malattia, attraverso la biopsia lo specialista è in grado di dire se sono presenti sulla superficie delle cellule cancerose quelli che sono chiamati recettori degli estrogeni, che sono particolari proteine e la loro presenza fa sì che il cancro possa essere trattato anche dopo l'intervento con una terapia ormonale.


Come è curato il carcinoma mammario maschile?
Come per tutti i tipi di cancro, anche la cura per questo tumore è affidata ad un gruppo di esperti che lavorano congiuntamente:
-chirurgo;
-oncologo clinico che si occupa della terapia ormonale e della eventuale chemioterapia;
-patologo che si occupa dei tessuti malati;
-radiologo;
-assistente sociale;
-psicologo;
-infermiere che funge da collegamento tra paziente e medico.


La terapia verrà decisa dopo il consulto tra tutti i medici anche se informare il paziente degli eventuali effetti collaterali della cura sono di competenza del medico.
Diversi stadi di avanzamento del tumore al seno maschile:
(in base alla gravità del cancro)
-stadio 1: il tumore è meno di 2 cm e non è diffuso nei linfonodi ascellari;
-stadio 2: il tumore è compreso tra i 2 ed i 5 cm e si sospetta una diffusione ai linfonodi ascellari;
-stadio 3: il tumore supera i 5 cm ed ha interessato il tessuto circostante ed i linfonodi;
-stadio 4: il tumore si è diffuso in altre parti del corpo dove sono evidenti delle metastasi.
Per i primi 3 stadi le possibilità di guarigione sono elevate, mentre nel quarto stadio la possibilità di guarigione è inferiore ma tuttavia può essere controllata la sua diffusione nel corpo.
Intervento chirurgico nel cancro al seno maschile:
Nel caso di intervento chirurgico, l’operazione prevede la rimozione del seno e dei linfonodi ascellari (mastectomia radicale modificata) e dopo una mastectomia risulta possibile possibile ricostruire il seno, prelevando il tessuto da altre parti del corpo come ad esempio l’addome ed i glutei.
(se dopo l’intervento chirurgico il capezzolo risulta alterato esteticamente, in molti casi i pazienti fanno ricorso al tatuaggio del capezzolo per camuffare l’eventuale inestetismo).
Radioterapia nel tumore al seno maschile:
Si ricorre a questo trattamento sia dopo l’intervento chirurgico, per distruggere le cellule tumorali, che per controllare la diffusione della malattia quando il paziente è inoperabile.
La durata del ciclo è di 5 volte a settimana per sei settimane, mentre una seduta dura pochi minuti.
Anche se è indolore, questa terapia ( che si basa sull’emissione di onde molto forti ), ha degli effetti collaterali che sono:
senso di fatica;
nausea;
la pelle del tessuto mammario risulta essere irritata.


Terapia ormonale:
Come anticipato si fa ricorso alla terapia ormonale quando sulle pareti delle cellule tumorali sono presenti i recettori degli estrogeni dato che gli estrogeni favoriscono la riproduzione cellulare e pertanto si ricorre alla terapia ormonale per bloccare gli effetti degli stessi.
Tamoxifene dopo l’intervento chirurgico:
Questo farmaco viene utilizzato dopo l’intervento chirurgico, oppure nei casi inoperabili per limitare la diffusione del tumore, è il farmaco più utilizzato dai medici per curare questa patologia ed è una semplice pastiglia da assumere una volta al giorno per 5 anni.
Possibili effetti collaterali del tamoxifene:
diminuzione della libido;
aumento ponderale;
vampate di calore;
variazioni di umore;
depressione;
insonnia.
Alternativa al tamoxifene:
Esiste una categoria di farmaci che sostituiscono il tamoxifene detta inibitori dell’aromatasi i quali vengono somministrati quando il tamoxifene non produce gli effetti desiderati oppure quando il paziente non sopporta gli effetti collaterali del tamoxifene.
Nell’uomo si possono creare estrogeni dalla conversione degli androgeni che sono gli ormoni maschili e questa conversione avviene attraverso una proteina chiamata dell’aromatasi, pertanto gli inibitori della aromatasi bloccano l’attività della proteina e di conseguenza si limita la conversione di estrogeni nel corpo dell’uomo e la loro assunzione è similare a quella del tamoxifene.
Effetti collaterali degli inibitori dell’aromatasi:
dolore alle articolazioni;
stanchezza;
vampate di calore;
nausea accompagnata da vomito;
perdita di capelli.


Chemioterapia:
Si ricorre alla chemioterapia nel caso di tumore al seno maschile, nel caso in cui le cellule non hanno recettori per gli estrogeni: questo significa che la terapia ormonale sarebbe inefficace.
La chemio viene utilizzata dopo l’intervento chirurgico per prevenire una nuova formazione tumorale, oppure nei casi inoperabili e la durata della chemioterapia è di una applicazione ogni 2- 3 settimane per circa sei mesi complessivi .
La chemioterapia può essere somministrata sia con pillole che per endovena.
I possibili effetti collaterali della chemioterapia sono:
nausea accompagnata da vomito;
diarrea;
inappetenza;
presenza di ulcere in bocca;
infertilità;
caduta di capelli.
Ed una volta terminata la cura gli effetti collaterali cessano in poco tempo.
Eventuali complicazioni del carcinoma mammario maschile:
Le persone sottoposte a mastectomia radicale, sia uomini che donne, possono andare incontro ad una complicanza che si chiama Linfedema: il linfedema si verifica quando vengono asportati i linfonodi ascellari e questo determina gonfiore e senso di pesantezza dell’arto oggetto dell’operazione.
La linfa è un liquido biancastro che attraverso il sistema linfatico percorre tutta la superficie corporea ed è atta a combattere le infezioni e se uno o più linfonodi sono asportati, il normale decorso della linfa si altera provocando un accumulo di liquido in questo caso nel braccio, purtroppo non esiste cura per il linfedema, ma si possono controllare gli effetti collaterali utilizzando massaggi ed un abbigliamento stretto.
Prevenzione generale per prevenire il tumore al seno maschile:
Purtroppo come nella maggior parte dei tumori non c’è modo di prevenirlo al 100%.
La prevenzione migliore è quella di segnalare al proprio medico la presenza di noduli o perdite dal proprio seno.
L’obesità ed una dieta ricca di grassi sono indicate come possibili cause di tumore al seno.
Uno stile di vita più sano, unito ad una dieta ed un corretto esercizio fisico, aiutano a prevenire oltre al cancro anche altre patologie.

per maggiori informazioni  www.massimovergine.it

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