Prevenzione nei tumori femminili

“Negli ultimi anni, rispetto ai tumori femminili si sono registrati maggiore sopravvivenza, più agevole accesso alle cure e migliore qualità della vita delle pazienti. Ma la ricerca sta aprendo ulteriori prospettive, sia nella prevenzione che nella cura: i tumori femminili saranno sempre più curabili. Bisogna mettere le strutture sanitarie in grado di recepire e attuare i grandi progressi fatti dalla ricerca”, dichiara il Senatore Lucio Malan.
I dati sono chiari. Negli ultimi dieci anni i casi di tumore nel mondo sono aumentati del 33%, un trend in continua crescita, dovuto anche al generale invecchiamento della popolazione. Il cancro è ancora la seconda causa di morte nel mondo dopo le malattie cardiovascolari e, per le donne, il tumore più comune resta quello al seno, con 2,4 milioni di casi nel solo 2015.
“Le malattie croniche, trasmissibili o non trasmissibili come i tumori, sono patologie in cui permangono intollerabili diseguaglianze in termini di accesso alla salute e ai servizi sanitari, aspettativa di vita e mortalità, tanto più intollerabili in quanto molte di queste malattie sono oggi prevenibili e curabili”, spiega il prof. Stefano Vella, direttore del centro per la Salute Globale dell’ISS. “Per affrontare questi problemi è cresciuto il concetto di Salute Globale, un’area emergente e intersettoriale di studio, ricerca e azione, orientata al miglioramento della salute di tutta l’umanità, superando le prospettive, gli interessi e le possibilità delle singole nazioni.”
QUALITÀ DELLA PREVENZIONE. Si potrebbe fare di più. Alcuni studi scientifici dimostrano infatti che se una donna si affida a strutture specializzate come le Breast Unit, ha una percentuale di sopravvivenza più alta del 18% rispetto a coloro che si rivolgono a strutture non specializzate. Anche se i più moderni approcci terapeutici hanno portato a un forte miglioramento della prognosi, oggi ancora troppi fattori di rischio non vengono sufficientemente considerati: cattiva alimentazione, fumo, mancanza di attività fisica. A queste cattive abitudini va naturalmente aggiunto l’elemento umano psicologico della paura che rallenta o frena l’esecuzione dei dovuti controlli, e che può essere affrontato con adeguate campagne che esaltino il ruolo delle associazioni nell’informazione, prevenzione e assistenza fisica e psicologica alle pazienti e alle famiglie colpite da questo tipo di patologie.
“Affrontare il cancro significa affrontare un cammino lungo che inizia con la diagnosi e prosegue con le terapie e i controlli periodici fino alla guarigione o cronicizzazione della malattia, soprattutto per quanto riguarda i tumori femminili. Ma alcuni effetti collaterali possono perdurare anche dopo la conclusione delle terapie e altri possono manifestarsi a distanza di mesi o anni e in molti casi chi ha avuto un tumore presenta un rischio maggiore, rispetto alle persone sane, di svilupparne un secondo. È importante che si investa anche in ricerca e prevenzione terziaria per completare il processo di cura che consenta di ricominciare a vivere dopo il cancro, ritornare alla normalità, trovare nuovi equilibri, accettare e valorizzare le mutate capacità e abilità relazionali, lavorative, psicofisiche”, dichiara Elisabetta Iannelli, Vice Presidente AIMaC Associazione Italiana Malati di Cancro e segretario generale FAVO Federazione Associazione di Volontariato in Oncologia. “La F.A.V.O. e le organizzazioni dei malati oncologici affermano con forza e convinzione l’importanza del sostegno psicologico, dell’adesione agli screening e ai corretti stili di vita, dell’inclusione socio-lavorativa nella consapevolezza che, solo in questo modo, si potrà vincere la sfida della sopravvivenza al cancro e che alla guarigione clinica possa realmente corrispondere quella sociale.”
RICERCA, PREVENZIONE, RISORSE. Il progresso della scienza dipende strettamente dalle risorse che in essa vengono investite: se scienziati e ricercatori disponessero di maggiori finanziamenti, la vittoria contro il cancro sarebbe più veloce e sempre più vicina. Investire quindi cifre importanti di denaro nella ricerca scientifica non è solo una scelta di importanza vitale per il bene comune, ma anche una strategia lungimirante e conveniente per il sistema sanitario e economico dell’intero Paese. L’Italia sta già agendo in questa direzione, infatti sono appena stati stanziati 500 milioni per farmaci innovativi nella cura del cancro.


Fonte : Clicmedicina

Per approfondimenti sul tumore della mammella   www.senologia.eu

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